Fondazione Memoriale Caduti per la Pace

Il 4 marzo 2011 viene firmato a Palazzo Chigi l’atto costitutivo della Fondazione Memoriale Caduti per la Pace. Sul documento vengono siglati i nomi di Gianni Letta, presidente della Fondazione, Giuliano Amato, vicepresidente, e dei soci fondatori Gianni Riotta, direttore del centro di ricerca Luiss DataLab, Luigi Gubitosi, vicepresidente per il digitale di Confindustria, il generale Alberto Ficuciello, rappresentante dei familiari

delle vittime, e Francesco Gianni, della Gianni, Origoni, Grippo & Partners.
Dopo dieci anni di progetti e iniziative, l’attività della Fondazione prosegue al servizio del suo scopo natale: onorare la morte degli italiani, militari e civili, caduti durante le operazioni internazionali di pace.

Membri della fondazione

Progetto

Ricucire il legame con il passato è imprescindibile per guardare al futuro con serenità. E il passato ‒ proprio come il presente ‒ non è fatto solo di eventi, ma di voci, pensieri, ricordi, sentimenti. Memoriali di Pace nasce per dare voce al dolore che ci fa stringere, in quanto cittadini italiani, intorno alla memoria dei nostri connazionali caduti in missioni di pace, in un gesto di vicinanza, sostegno ed empatia per le famiglie delle vittime. Sono 176 gli italiani che hanno perso la vita durante le operazioni militari internazionali, in teatri di guerra crudeli dove si intendeva porre fine alle violenze. Il lavoro della Fondazione è dedicato a loro e a tutti i soldati, italiani e non, impegnati nel garantire sicurezza alle popolazioni civili e promuovere una condizione fragile quanto preziosa: la Pace.

Obiettivi

Il progetto Memoriali di Pace cerca di sensibilizzare il pubblico al dolore delle famiglie dei caduti in guerra, attraverso la produzione di contenuti multimediali di grande impatto emotivo, rivolti soprattutto alle fasce di età più giovani. L’obiettivo principale consiste nel fornire esperienze audiovisive che sappiano calare lo spettatore nei diversi teatri di guerra, passati e presenti, così da viverne per brevi attimi la drammaticità e comprendere l’impegno dell’Italia nelle operazioni di pace. I video e le interviste a ufficiali, storici, reduci e parenti delle vittime vogliono
restituire una ricostruzione storica delle missioni militari internazionali,

promosse da Nato e Onu nel corso dei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale. Per completare il quadro, presentiamo una galleria fotografica in continuo aggiornamento, contenitore delle istantanee provenienti da archivi ministeriali e collezioni private.
Infine il Monumento digitale, che raccoglie con sobrietà i nomi dei 176 italiani morti durante le missioni di pace, esprime il cordoglio e l’omaggio offerto dalla Fondazione ai caduti, alle loro famiglie e ai loro colleghi impegnati ancora oggi nelle operazioni di peacekeeping all’estero.

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